L’Aia di San Giorgio

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L'AIA DI SAN GIORGIO

La storia dell’Aia di San Giorgio.
Sulla lavagna che campeggia all’interno dell’Aia di San Giorgio c’è scritta una frase di Tonino Guerra:

Bisogna creare luoghi per fermare la nostra fretta e aspettare l’anima”.

Mi ha colpito molto questa frase.

È la frase che ci ha dedicato una nostra ospite. Ha iniziato un suo articolo (è una giornalista) proprio in questo modo.

Tonino Guerra: l’architetto dei sogni.

Avevo raggiunto finalmente uno dei miei sogni. Arrivare con questo messaggio nel cuore di una nostra ospite, oggi nostra cara amica.

Voglio iniziare qui il racconto dell’Aia di San Giorgio, dimora d’arte. La sua genesi, il suo travaglio, la sua luce.

Andando controcorrente mi spingo all’indietro e rifletto sui pensieri che accompagnavano la nascita dell’Aia di San Giorgio e le mani sapienti che realizzavano e realizzano sogni.

Un connubio incredibile.

Un ritratto di vite “filosofiche” che hanno saputo creare un rapporto profondo e misterioso con questa dimora.

Questo rapporto spunta da ogni cosa di questo posto.

Abbiamo costruito tutto riutilizzando cose vecchie, rotte, spaiate.

Giornate intere trascorse insieme a Lucio ed Ivano nell’officina dei sogni.

Era stata la statuetta del mio Santo (San Giorgio) ad illuminare quella sala buia e umida.

La sua luce aveva strizzato il filo sospeso del tempo intrappolato nell’ultima foto di quel posto rimasta sul tavolo.

Eccola lì l’opportunità preziosa di un cambiamento.

Il cambiamento consisteva nell’immaginare: quel luogo come un dono per tutti.

Senza affanni imposti dal vecchio sistema industriale che dimostrava di non credere nell’investimento se non (solamente) in un ottica speculativa.

E al resto chi ci pensa?

Un oceano tinto di rosso dalla concorrenza non è quello che ci vuole in questo momento. Almeno per me e per le persone che decidono di regalarci il loro abbraccio in quel posto magico.

E come diceva l’architetto dei sogni: “Luoghi come specchio per le nostre riflessioni. Luoghi che ci allontanano dalla vita che stiamo facendo. Luoghi che ci facciano camminare lungo i sentieri creati dalla nostra fantasia”.

Buon cammino a tutti.

Raffaele Di Staso

La filosofia dell’Aia di San Giorgio.

Il sogno di Raffaele si è realizzato e oggi l’Aia di San Giorgio fa parte della rete de “I locali per pensare“, una rete di ristoranti e bar dove incontrarsi, stare insieme, leggere e promuovere iniziative. Luoghi dove fermare la fretta e fermarsi per pensare.

Il Salento più che mai, con la sua filosofia del “vivere lento” è un luogo dove fermarsi per recuperare se stessi. All’Aia poi, ci si può ritrovare davvero, senza televisioni e connessioni wi fi; dimenticare il cellulare in tasca e godere di momenti verri.

Questa è la nostra filosofia: perdersi in se stessi, perdersi e ritrovarsi in una notte trascorsa nel verde della campagna salentina, una colazione  con prodotti locali, un pranzo o una cena ascoltando racconti di vita, le leggende, e assaporare la terra, i suoi prodotti, i suoi profumi.

L’Aia di San Giorgio è un agriturismo, un luogo dove soggiornare, una stanza salentina di pace e benessere dopo una giornata trascorsa al mare o in visita in paesi e luoghi ricchi di storia e cultura.

 

 

 

 

L’Aia di San Giorgio è un ristorante, dove scoprire e conoscere i piatti tradizionali e locali. Prodotti a chilometro zero, molti dei quali arrivano direttamente dal  nostro orto sinergico.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Aia di San Giorgio è una Dimora d’Arte, un luogo in cui gli artisti si fermano e lasciano il loro segno e ricordo: libri, quadri, versi…

Infine, l’Aia di San Giorgio è una famiglia. Un posto dove essere semplicemente se stessi e sentirsi parte di un terra che l’ospitalità ce l’ha nel sangue ed oltre.